Un opera davvero eccezionale. Una raccolta di interviste, operate personalmente dall’autore negli anni 70/80, a donne che con il loro impegno, abnegazione,sacrificio e determinazione, hanno sostenuto la figura della famiglia come perno principale della società contadina piemontese.
Una serie di racconti individuali, dove singolarmente ogni donna racconta all’autore le proprie esperienze di vita: dal matrimonio, ai figli, alle malattie, al lavoro, alla guerra, ma anche al sesso e ai brevi momenti di svago.
Un ritratto meraviglioso di una figura (la donna appunto) spesso lasciata in secondo piano, sempre dietro a ruoli più importante ed eroici. In quest’opera invece l’autore riesce a mettere in risalto l’estrema importanza di queste persone, che con i loro sacrifici hanno contribuito a far rialzare l’Italia dal disastro bellico.
E’ una lettura particolare, non ci sono eroi o vincitori, e i protagonisti sono persone qualunque, nelle quali chiunque di noi è in grado di riconoscere almeno una nonna o una zia…
Trattandosi di una narrazione a metà tra il saggio e il racconto biografico, può apparire noiosa, e le motivazioni per una lettura di questo tipo devo essere ovviamente animate da un sentimento di interesse verso l’argomento.
A me è piaciuto tantissimo, soprattutto perché vengono riportate citazioni esplicite di luoghi, episodi e date, che danno all’opera un ulteriore valore di riscontro reale.
Estremamente toccante il racconto della ragazza che lascia la Calabria per trasferirsi nel Roero (provincia di Cuneo) per sposarsi con un ragazzo praticamente sconosciuto… con il quale dividerà la propria vita, con sacrificio, abnegazione, ma anche amore e rispetto reciproco. Una meravigliosa lezione di vita a tanti giovani di adesso, troppo abituati a pretendere, e poco propensi al sacrificio.
Se fosse una canzone, “Le mamme” di Toto Cotugno.
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