martedì 9 novembre 2010

The Wild One – (Il selvaggio) - Laslo Benedek

USA1953, regia di Laslo Benedek, con Marlon Brando e Lee Marvin.
Un film davvero epico. Uno schiaffo in pieno volto all’America bigotta e benpensante dell’immediato secondo dopoguerra. Questo film, alla sua uscita, è stato vietato ai minori di anni 21 e in alcuni stati, addirittura ritirato dalle sale per la drammaticità dei contenuti. Paragonato alla realtà odierna è più o meno come un cartone animato, e questa, forse, è la riflessione più acuta per comprendere la realtà storico-sociale americana di quegli anni.
La storia, è la trasposizione cinematografica ovviamente (e inutilmente… Purtroppo!!!) romanzata, dei fatti verificatisi il 4 luglio 1947 nella cittadina californiana di Hollister (nel film diventata la cittadina di fantasia di Wrightsville), dove in occasione di un motoraduno clandestino, il Gipsy Tour, si verificarono problemi di ordine pubblico.
Hollister 1947
In particolare, secondo le cronache, decine e decine di ragazzi, molti individualmente e alcuni organizzati in club (Motorcycles Club… gli MC appunto) quali Pissed Off Bastards of Bloomington MC, 13 Rebels MC, Boozefighters MC, Top Hatters MC per ricordare i più famosi, si ritrovano in questa anonima cittadina di provincia per divertirsi e fare baldoria: persone qualunque, tra cui molti reduci di guerra, a bordo delle loro motociclette, comprate per pochi dollari dall’Esercito degli Stati Uniti tra i mezzi bellici ormai dismessi, ed elaborate a proprio gusto. Purtroppo la goliardia, la spensieratezza (finalmente la guerra era finita), le spericolatezze in moto e qualche bicchierino di troppo sono sufficienti a scandalizzare e terrorizzare la popolazione locale, estremamente bigotta e bacchettona.

Marlon Brando

Nel film si racconta la storia di Johnny (Marlon Brando) che approda nella cittadina di Wrighsville con il suo gruppo di amici, e dove non manca occasione di far emergere la rivalità con il gruppo guidato da Chino (Lee Marvin), il tutto condito dalla presenza di una ragazza facile vittima del fascino del "motociclista maledetto”. Il film è questo, e si ferma ad un flirt tra Johnny, e la ragazza locale. Il nome del Club del protagonista è di fantasia, anche se negli anni successivi nascerà un Black Rebel MC, ma senza alcun collegamento con il film o i fatti successi ad Hollister. Da notare il ruolo di Lee Marvin che interpreta senza troppa finzione “Wino” Willie Forkner, membro fondatore dei Boozefighters MC, ed ispiratore del personaggio.
Nella realtà, la storia è proseguita con una dichiarazione del Presidente dell’AMA (American Motorcyclist Association), che per prendere le distanze dall’episodio esclama che i protagonisti di quei fatti “incresciosi” sono soltanto l’1% dei motociclisti americani. La risposta dei vari MC presenti non si è fatta attendere, con la presa di coscienza di se stessi, e l’ostentazione con orgoglio di una toppa (patch) cucita sul giubbotto con  lo stemma 1% in bella vista. Da allora ad oggi è storia… un’altra storia.
Il film è carino. Il classico polpettone holliwoodiano anni 50, ma almeno è considerato una pietra miliare nel cinema on the road, senza contare il suo enorme valore dal punto di vista evocativo. I dialoghi sono quello che sono e la fotografia … anche. Stupenda la scena finale…
Se fosse una canzone, “Highway to hell” degli AC/DC.
13 Rebel MC
Boozefighters MC

Top Hatters MC


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