mercoledì 10 novembre 2010

Strade blu – William Least Heat-Moon

L’autore dopo essersi separato dalla moglie cambia nome, assumendo quello tramandato dalle sue origini pellerossa, e parte per un viaggio di oltre ventimila chilometri attraverso gli Stati Uniti, senza una meta apparente, alla guida del suo vecchio furgone. Questo è il romanzo che celebra quest’esperienza, offrendo ai lettori suggestioni uniche che vanno oltre il comune racconto di un viaggio dando spunti per riflessioni esistenziali.
Il viaggio ha un ritmo lento, scandito dalla voglia di scoprire un contatto con il lato più nascosto del paese, fatto di persone comuni in località anonime e sperdute, come se l’autore stesse operando una ricerca minuziosa di qualcosa andato smarrito, cominciando dai posti più nascosti, quelli dove non sono ancora arrivati i centri commerciali, dove le persone non sono ancora asserragliate dietro paure e indifferenza, dove paesi e villaggi sono solo nomi sconosciuti su strade secondarie che le carte stradali rimarcano appena… le strade blu appunto. Il significato che sono riuscito a cogliere è proprio questo: ritrovare quanto nella monotonia di tutti i giorni si è progressivamente perduto.
A rendere la lettura più entusiasmante è il tono ironico, che trasmette confidenza con il lettore, offrendo la sensazione di trovarsi realmente in viaggio con l’autore attraverso luoghi e suggestioni irripetibili, provando un senso di malinconia quando si giunge al termine della lettura: lo stesso amaro stato d’animo che pervade ognuno quando, terminata una vacanza meravigliosa, si torna alla vita di tutti i giorni.
Il romanzo mi è piaciuto moltissimo e nonostante non si possa definire originale per i contenuti trattati, è sicuramente una lettura piacevole che difficilmente si può dimenticare. Lo consiglio a tutti e in particole agli amanti del genere (che lo troveranno un vero best-seller), con l’avvertimento che si tratta di una lettura molto “pericolosa”, in quanto si è continuamente pungolati dalla voglia di riempire una borsa con l'indispensabile e partire!!!
Se fosse una canzone “Here’s to you” cantata da Joan Baez.

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