Questa lettura è un saggio sulla nascita delle automobili e sui grandi stravolgimenti che hanno portato alla società trasformandola radicalmente.
L’autore propone la storia dalle origini, senza tralasciare nessuno dei protagonisti che fecero di un oggetto di costume, unicamente privilegio dei ricchi, un mezzo di trasporto, che in pochi anni avrebbe soppiantato la trazione animale. Molto interessante l’influenza delle corse e del fascino che la competizione è stata in grado di trasmettere a tutti i protagonisti, celebrati come pionieri ed eroi: si parla naturalmente della Fiat, ma anche di altri marchi meno noti, che con mezzi leggendari come la mitica Well Eyes permisero a giovani intraprendenti come i fratelli Ceirano di dare visibilità e spettacolo ad un mondo che poco per volta affascinava e coinvolgeva sempre più persone.
Il saggio è questo e molto di più: un’analisi approfondita di tutti i problemi che le prime automobili portavano come conseguenza del proprio passaggio: la pericolosità di strade prive di segnaletica, l’assenza di un codice comportamentale, la disperata necessità di persone capaci di aggiustarle, e non ultimo di rifornirle di carburante.
Ritengo sia una lettura molto interessante, ma mi sento di consigliarla solo a chi veramente incuriosito dall’argomento, considerando un saggio più uno studio che un passatempo.
Considerato il periodo storico in cui prende forma questo nuovo mezzo di trasporto, mi piace associare questa lettura a “Zang Tumb Tumb”, poesia di Filippo Tommaso Marinetti, artista e padre del Futurismo, movimento artistico e letterario che proprio in quegli anni, come l’automobile, muoveva i primi passi.
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