“Faccio il guardiacaccia da tanti anni e mi sento nemico naturale dei bracconieri. Ho distrutto tanti scarponi, sono passato attraverso temporali, ho dormito sotto le stelle, e ho camminato nella neve. Ho visto animali nascere, vivere e morire. Tanti troppi, li ho visti soffrire per colpa dell’uomo. Ho scritto quello che ho visto e sentito.”
La presentazione che l’autore propone per questa raccolta di racconti è davvero splendida: racchiude in poche parole l’essenza e lo spirito della sua professione, offrendo al lettore dei fotogrammi di una vita diversa, carica di fascino e a mio giudizio assolutamente indispensabile.
I racconti che compongono quest’opera sono suddivisi secondo tre aree tematiche: l’uomo, gli animali, la natura, che inevitabilmente interagiscono sempre, ma offrono protagonisti diversi. Le storie sono belle, di una semplicità disarmante, e spesso anche molto commoventi. I cattivi sono sempre gli stessi e le vittime anche, ma nonostante questo però non riesco a definirlo un libro triste: l’autore è un guardiacaccia e con il suo lavoro, la sua passione e il profondo amore per la natura, anima un confronto deciso, dove l’importante è non arrendersi a coloro che vogliono assoggettare la natura ad un bene di consumo.
Bellissimo il racconto “Bepo dei boschi”!
Mi è piaciuto moltissimo e consiglio la lettura di questo libro a tutti, soprattutto a chi vive in città e ha poche occasioni per comprendere il significato della natura, anzi della Natura; aiuta a riflettere e trasmette fiducia verso chi si impegna nella difesa di un valore così importante.
Se fosse una canzone, “The Bard’s song – In the forest” dei Blind Guardian (il link che ho messo è della indimenticabile versione acustica).
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