Da molti ritenuto un racconto, da molti altri un romanzo, nonostante sia decisamente breve, personalmente ritengo sia l’ennesima conferma della notevole dote letteraria di John Steinbeck, che anche con quest’opera consacra al grande pubblico i temi a lui più cari, quali il riscatto sociale, la povertà, la sfortuna, e sullo sfondo la grande Depressione americana della fine degli Anni 20.
La storia di due inseparabili amici nel pieno della Depressione americana: uno piccolo e furbo e l’altro grande e forte, ma purtroppo con seri problemi di ritardo mentale. Un’unione fatta di fiducia reciproca, rispetto, e vera fratellanza: ingredienti con i quali i due protagonisti vanno incontro alla vita, inseguendo quel riscatto sociale tipico del Grande Sogno americano, che li porterà a lavorare come braccianti agricoli in un ranch, con l’unico sogno di poter un giorno avere una fattoria tutta loro.
La narrazione è velocissima, e permette di leggere l’opera velocemente, anche per la sua brevità; soprattutto è molto profonda, andando a toccare nel lettore il significato di amicizia che ognuno attribuisce ad un argomento così intimo e delicato. Un vero è proprio inno a questo sentimento, che viene proposto con forza in una storia toccante e struggente.
Questo è stato il primo romanzo di Steinbeck che ho letto, quello che mi ha avvicinato a questo autore, e che ritengo senza ombra di dubbio il mio preferito!!! Mi è piaciuto tantissimo, e lo consiglio veramente a tutti: una finestra aperta sui valori fondamentali della vita, in grado di sollecitare riflessioni fondamentali nella vita di ognuno di noi. Da leggere subito, per avere la certezza di lasciare un segno indelebile nel ricordo delle proprie letture.
Se fosse una canzone “I walk the line” di Johnny “Man in Black” Cash.
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