Questo è il romanzo (strabiliante) che ha consacrato Steinbeck alla notorietà e da qui si posso percepire temi e ambientazioni che resteranno tra quelli prediletti dell’autore anche in altre opere future.
Pian della Tortilla è una zona vicino Monterey, in California, dove si svolge la storia di un gruppo di amici che pur vivendo alla giornata fa dell'amicizia che li lega una ragione di vita: unendo le soddisfazioni ma anche le sconfitte della vita e superando sempre tutto stando uniti.
L'intreccio della vicenda parte da una casa ricevuta in eredità, dal protagonista, nella quale progressivamente si aggiungono amici con il loro carico di problemi, ma anche di entusiasmo e soprattutto di vita, e dove le giornate trascorrono con lo stesso spirito di quando gli occupanti erano semplici vagabondi le cui uniche preoccupazioni erano bevute con gli amici e sbornie da smaltire.
L'autore offre una narrazione estremamente positiva, con un ritmo veloce, che ruota attorno a personaggi descritti in maniera magistrale. Gli attori di questa storia sono i soliti di Steinbeck, che vivono una esistenza picaresca, ai margini della società, ma profondamente coscienti della loro condizione, della quale l’autore esalta anche l’entusiasmo di non appartenere a schemi imposti dalla società, e dove anche una casa con le comodità che offre può essere fonte di preoccupazioni.
Lo spirito è certamente positivo, ma un velo di amarezza pervade il lettore soprattutto alla fine, quando si svelano le tematiche che hanno animato l’autore per la composizione di questo romanzo. Ritengo che non sia un difetto, ma una caratteristica di Steinbeck...
Se fosse una canzone, per lo spirito allegro ed entusiasta “Thank you God, I’m a country boy” di John Denver.
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