martedì 8 marzo 2011

Animal Factory - Edward Bunker

Un altro romanzo del maestro della letteratura criminale più famoso e apprezzato al mondo, un’altra storia che vede un dramma carcerario sul quale si sviluppa una storia in grado di stimolare riflessioni agghiaccianti.
La storia di Ron Becker, un giovane e piccolo truffatore senza scrupoli, che scoperto dalla polizia viene catturato e condannato a scontare una pena di due anni di reclusione all’interno del penitenziario di San Quintino in California. Un autentico girone dantesco, che Edward Bunker racconta con fredda lucidità a fronte delle esperienze carcerarie fatte nel corso della sua vita.
Una vita difficile, in un mondo dove il protagonista riesce a sopravvivere soltanto grazie alla figura di Earl Copen, un “anziano” criminale rispettato, ma soprattutto temuto, che riesce a trasmettere e a trasformare il giovane ragazzo in una vera belva, inseguendo entrambi il sogno di una fuga: per Copen una realtà remota per i troppi tentativi visti fallire in anni di reclusione, per il protagonista, un sogno fin troppo vicino per un uomo che ha scoperto di possedere forza e cattiveria che mai avrebbe immaginato.
Una lettura decisamente forte, anche per gli evidenti tratti autobiografici della narrazione, anche se assolutamente non paragonabile ad altri romanzi dello stesso autore tipo “Come una bestia feroce” o “Educazione di una canaglia”.
La storia è avvincente e il ritmo molto veloce e scorrevole, in grado però di stuzzicare riflessioni sull’efficacia riabilitativa di un ambiente carcerario di estrema brutalità.
Nel 2000 è stato fatto anche un film, uscito con lo stesso titolo, con la regia dello strepitoso Steve Buscemi e tra gli interpreti William Defoe, Mickey Rourke e lo stesso regista. Un particolare curioso è che tra le comparse e gli attori secondari c’è anche Edward Bunker, e un immancabile Danny Trejo che proprio l’autore ha “scoperto” durante il suo soggiorno a Folsom, e che ora è diventato uno dei “cattivi” per eccellenza del cinema americano. Il film è carino, e ne consiglio la visione solo ed esclusivamente dopo aver letto il libro!!!
Mi è piaciuto moltissimo e lo consiglio davvero a tutti, anche in considerazione del percorso emotivo dell’autore, che con la sua esperienza può raccontare meglio di chiunque altro una dimensione così lontana e impensabile rispetto alla nostra vita quotidiana.
Se fosse una canzone “Shock me all night long” degli AC-DC.

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