“Corri fiero, vivi libero” è il secondo lavoro letterario di Sonny Barger, che questa volta propone una raccolta di racconti, tutti di matrice biografica, ma sempre contestualizzati sui temi cui egli ha votato la propria vita: fratellanza, rispetto, libertà, motociclette, ma soprattutto l’Hells Angels MC di cui è ispiratore e forse il verso collante ti tutti questi elementi. Il titolo originale è “Ridin’ high, livin’ free”, che mal si presta a traduzioni letterali. Per questo motivo ho preferito inserire la copertina originale, in quanto quella tradotta in italiano avevo l’impressione togliesse qualcosa al al forte spirito evocativo iniziale.
La frammentazione dell’opera in racconti non allontana il lettore dallo scopo della narrazione, che vuole al centro dell’attenzione i valori fondamentali dell’autore, che con storie indipendenti propone persone, storie e situazioni, che possono essere divertenti o anche drammatiche, ma sempre vicine al suo mondo.
Personalmente ho apprezzato molto “La rimpatriata di Ed”, la storia di un ragazzo cresciuto in un orfanotrofio duro e inospitale, dove i piccoli occupanti crescevano come piccoli detenuti, privati di amore e di appartenenza a qualunque cosa non fossero le regole ferree dell’Istituto. Appena raggiunta la maggiore età Ed intraprende la sua strada, e per caso si avvicina agli Angeli: una realtà dove trova la propria identità. Un giorno il passato bussa alla sua porta, proponendosi sottoforma di “rimpatriata” ed Ed tornerà nel vecchio orfanotrofio, incontrando le stesse persone che per anni hanno calpestato la sua dignità, ma questa volta ostentando con orgoglio il suo gilet, con i colori di quella che ora è la sua famiglia.
L’opera è composta di numerosi racconti, episodi sparsi lungo tutta la vita dell’autore, e forse riproporli tutti sinteticamente snaturerebbe un po’ il fascino della scoperta che ognuno può provare immergendosi nella lettura.
Mi è piaciuto molto, per il taglio biografico, e per la semplicità delle storie raccontate, nelle quali non ci sono eroi, ma solo tante persone, che con le loro storie offrono un’occasione per conoscere un mondo molto spesso nascosto da pregiudizi. Ne consiglio la lettura a tutti coloro che possono sentirsi incuriositi da questo mondo e che magari hanno già una conoscenza di questa cultura.
Se fosse una canzone “Against the wind” di Bob Seger
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