Il titolo non lascia grande spazio ad interpretazioni circa
l’argomento affrontato: la storia della più famosa, sognata, chiacchierata
motocicletta del mondo. Il libro ripercorre i cento anni di storia, dal 1903 a 2003, attraverso le
tappe che hanno reso unica questa casa di motociclette, raccontando particolari
e aneddoti storico-commerciali, ma dilungandosi molto anche sui singoli
modelli, con particolare attenzione a tutta la cronologia dei motori prodotti:
vero e proprio carattere distintivo.
Si tratta di un lavoro molto approfondito e ben fatto, che
affronta dettagliatamente la parte storica e tecnica, ma volutamente tralascia
l’aspetto più sociale collegato al fenomeno di costume che l’Harley-Davidson è
riuscita a conquistare nel suo secolo di storia.
La storia di questa marca, ovviamente, non finisce nel 2003,
e in questo decennio sono state molte le novità, sia tecniche (nuovi motori,
modelli e scelte commerciali), che culturali (l’apertura del museo ufficiale a
Milwakee), ma questa è un’altra storia e per un appassionato un libro come
questo è certamente un testo sacro.
A corredo delle spiegazioni ci sono molte fotografie e disegni, alcuni antichi e molto rari, non facilmente reperibili sulla rete. Ovviamente tanti particolari sarebbero assolutamente noiosi
e inutili per chi ritiene una Harley una semplice custom cromata, e una Electra
Glide del 2009 uguale ad una FLH del 1978.
Se fosse una canzone “If you want to be a bird” degli
Steppenwolf, che a mio giudizio esprime in pieno lo spirito di libertà ed
indipendenza, vera e propria bandiera dell’Harley-Davidson.