mercoledì 21 marzo 2012

Italia 1861 – Salvator Gotta

Questo romanzo è stato scritto in occasione del centenario dell’Unità d’Italia, e proposto al pubblico all’interno di una trilogia che comprende anche “Gloria sui campi 1859” e “Camicie Rosse 1860”.
Il tema centrale è il Risorgimento è il trionfo dell’Unità d’Italia celebrato con i racconti, proposti sottoforma di diario del giovane garibaldino Michele Gaudino,
In “Italia 1861” il protagonista è da poco rientrato dalla sua prima esperienza bellica, la spedizione dei Mille, nella casa natia, un ricco podere della piana vercellese, dal quale riparte alla volta di Torino per completare i suoi studi. La scelta del personaggio, un giovane poco più che adolescente, è un’occasione in più per offrire con ancora più entusiasmo la storia, che non è solo il breve romanzo, ma il racconto da un punto di vista molto ravvicinato delle fasi cruciali che hanno portato all’Unità d’Italia.
La narrazione dei fermenti storici e politici è contornata dalle vicende umane del protagonista, ambientate nell’allora capitale Torino e incentrate sulle giornate di studio, l’amicizia con Pablito e i sentimenti per la giovane Concettina.
Molto suggestivi i dialoghi e le descrizioni delle persone, che delineano a pieno le differenze tra la società odierna e quella di allora, fatta di molti formalismi, ma anche di tanto entusiasmo per l’orgoglio di sentirsi italiani.
Mi è piaciuto molto, e ritengo possa essere una lettura istruttiva per tutti: per ricordare il passato, ma soprattutto per riflettere sul presente.
Per quanto mi riguarda, per gli argomenti trattati non potrebbe mai essere una canzone: la storia non è arte, è il nostro passato. Pertanto, per continuare a riflettere, mi piace proporre l’Inno di Italia.

mercoledì 7 marzo 2012

Controsole – Roberto Parodi

Questo è il terzo libro di Roberto Parodi, e il secondo romanzo, che come il primo è scritto intorno al personaggio di Scheggia, vero e proprio alterego dell’autore.
Se “Scheggia” era un romanzo sull’amicizia, “Controsole” ruota intorno al rapporto conflittuale tra un padre e un figlio, ma anche intorno ad un viaggio, che anche questa volta costituisce l’intreccio di tutta la storia.
Il protagonista è sempre Scheggia, che viaggia sulle pieghe della vita sulla sua vecchia Harley-Davidson Road King Evo, armato di chitarra per accordare mille casini in cui è davvero facile riconoscersi. Questa volta c’è anche Roy, il figlio adolescente lontanissimo dal padre, un po’ per la separazione dei genitori e un po’ per l’eterno conflitto tra le generazioni padri/figli. L’intreccio della storia nasce in modo quasi casuale intorno ad un videogioco online con il quale Roy trascorre le giornate, e che lo coinvolgerà in una losca vicenda internazionale per mezzo di una busta proveniente dal Pakistan e piena di contanti.
Padre e figli si troveranno così in viaggio verso il Pakistan, in moto e sempre più uniti per affrontare l’intrigo, viaggiando su strade e in contesti sociali assolutamente diversi da quelli quotidiani.
Anche questa volta il romanzo è l’occasione per l’autore di proporre un viaggio fatto con la sua Harley proprio sulla rotta narrata nel libro: interessante osservare le fotografie scattate durante il tragitto sul suo sito www.threepercenters.it.
Il titolo offre già la direzione del viaggio, controsole appunto, verso est, al contrario dei viaggi della speranza (o della disperazione), sui quali il romanzo propone un grande spunto di riflessione.
La storia è piacevole, allegra, avventurosa, e i protagonisti con lo scorrere delle pagine, assumono connotati quasi eroici, attraversando situazioni surreali e divertenti, ma offrendo anche la possibilità di riflettere sulle condizioni di vita diversissime dalle nostre in luoghi nemmeno così lontani.
Consiglio la lettura a tutti per semplicità, facilità, e argomenti trattati.
Se fosse una canzone, “I walk the line” di Johnny Cash.