mercoledì 5 settembre 2012

Due uomini e un furgone – Ian Sansom


Questo romanzo è il terzo capitolo della “saga” del bibliobus di Tundrum, piccolissimo paese sperduto nell’anonima provincia nord irlandese. I protagonisti sono sempre il giovane inglese Israel Armstrong e il burbero irlandese Ted Carson, in compagnia dell'insopportabile cane e ovviamente del loro inseparabile furgone: il bibliobus appunto.
A rompere la monotonia quotidiana fatta di stanchezza e necessità di cambiamento, per il giovane Israel arriva la convention annuale dei bibliobus e l’amministrazione di Tundrum decide di far partecipare anche il proprio veicolo.
Il viaggio avventuroso è condito di incontri divertenti e situazioni inaspettate, ma anche di riflessioni tutt’altro che banali sul concetto di casa e di radici individuali. Per Israel sarà tutt’altro che un viaggio di piacere utile a rompere la monotonia: il suo luogo di origine è cambiato, nel suo vecchio posto di lavoro non ci sono più gli esilaranti amici/colleghi, e soprattutto la sua fidanzata Gloria è scomparsa, ingoiata da una relazione a distanza molto più complessa nei fatti che nelle intenzioni.
Il romanzo è spesso divertente, ma soprattutto all’inizio si ha difficoltà a prendere contatto con la storia (forse perché sarebbe utile cominciare la lettura con gli altri due capitoli precedenti della saga) e i dialoghi, e le descrizioni forse troppo accurate, rendono il ritmo lentissimo e spesso mi sono trovato in procinto di abbandonare la lettura. Poi, con lo svolgimento della storia, la narrazione assume un ritmo più incalzante, condito da dialoghi e situazioni divertenti e comunque delineando già al lettore il significato della storia.
Lo consiglio a tutti: si tratta di una lettura semplice, ma anche utile a riflettere sul concetto di radici individuali.
Se fosse una canzone “Welcome home” dei Metallica.