giovedì 24 gennaio 2013

Harley-Davidson – Cento anni di moto formidabili – Lou Andersen

“Perché?”. Questa domanda è la prima riflessione che la lettura di questo libro mi ha suggerito! Perché una persona dovrebbe scrivere un libro su un argomento che disconosce completamente, offrendo un’’accozzaglia di particolari sbagliati, correlati da fotografie (magari anche carine ed interessante) accompagnate da didascalie assolutamente improponibili da un punto di vista tecnico? Perché un editore dovrebbe pubblicare un lavoro così assurdo, vendibile soltanto su internet (dove compri senza sfogliare) ad un prezzo (per fortuna) molto basso?
Soldi? Pubblicità? Visibilità? … non saprei proprio, l’unica certezza è che la lettura di questo libro è assolutamente inutile: non insegna, non informa, non diverte, offrendo soltanto l’amarezza di aver comprato una schifezza.
A questo punto offro una breve carrellata di errori, quali ad esempio la foto di una special su base Shovelhead presentata come il primo Softail del 1969, oppure una foto del mitico Low Rider Daytona del 1994 con indicata la cilindrata di 1200 cc (peccato che quella è la cilindrata dello Sportster), o ancora un WL con cilindrata 1340cc… e potrei ancora proseguire!!!
Potrebbero sembrare dettagli di poco conto, ma per un appassionato sarebbe come sostenere che la Basilica di San Pietro è stata costruita in cemento armato da Giuseppe Verdi: la Basilica è sempre lì e si fa apprezzare per le sue caratteristiche, ma la storia è fatta anche di queste.
Ormai l’ho comprato, è sulla mia libreria vicino a testi decisamente diversi, e il suo unico valore è quello di avere alcune foto rare.
Se fosse una canzone, la fantastica “Brutta” dell’indimenticabile Alessandro Canino.