Con questa autentica rivelazione letteraria degli ultimi
anni, Sam Savage offre uno splendido romanzo, un po’ romanzo di formazione, un
po’ fiaba, o forse un incredibile allegoria sull’animo che accomuna gli
appassionati di lettura.
E’ la storia di Firmino, un topolino nato nel magazzino di
una polverosa libreria di un sobborgo della Boston degli anni ’40, che scopre i
libri come risorsa di cibo e successivamente come fonte inesauribile di cultura
e conoscenza. La sua sete di lettura lo porterà ad avvicinarsi sempre di più
all’uomo, alle sue abitudini e alle sue contraddizioni, tingendo la storia di
un inconsolabile senso di tristezza. I cattivi della storia sono infatti la
solitudine, la decadenza, e la rassegnazione ad un futuro spietato ed
ineludibile. Firmino rappresenta tutti noi, e per questo motivo è impossibile
non divertirsi, ma anche commuoversi per quell’ineluttabile pessimismo che muove
il protagonista.
La storia è semplice, ma narrata con grande maestria, tanto
da coinvolgere il lettore che al termine della storia finisce per rimanere pervaso
da un grande senso di nostalgia. Si legge in fretta, ha un ritmo veloce in
grado da rendere la lettura avvincente per tutti e anche se dalle tinte molto
grigie per il pessimismo del protagonista non annoia mai.
Ripropongo alcuni passi:
Non ho mai avuto molto
coraggio, né fisico, né di qualsiasi altra natura, ed è stato duro riconoscere
quanto fosse insulsa la mia esistenza, ordinaria com’era, e priva di una storia
in cui incarnarsi. Così molto presto iniziai a consolarmi con l’idea assurda,
ridicola, di avere davvero un Destino
Penso sempre che ogni
cosa durerà in eterno, ma non è mai così. In realtà, niente esiste per più di
un istante, tranne ciò che custodiamo nella memoria. Cerco sempre di conservare
dentro di me ogni momento – preferirei morire piuttosto che dimenticare.
La vita di un ratto è
breve e penosa, penosa ma destinata a concludersi rapidamente, e tuttavia
sembra lunga mentre la si vive.
Mi è piaciuto tantissimo e ne raccomando la lettura davvero
a tutti, giovani e anziani, appassionati lettori e svogliati curiosi, perché
chiunque in questa piccola opera d’arte riuscirà a stupirsi ed incantarsi
attraverso gli occhi del piccolo Firmino. Potrebbe anche essere un suggerimento
per un regalo indimenticabile.
Se fosse una canzone, “Le vent nous portera” di Noir Désir
Nessun commento:
Posta un commento