lunedì 29 aprile 2013

Io e te – Niccolò Ammaniti

Il titolo di questo romanzo è molto essenziale, e soltanto tenendolo in mano, si ha già l’impressione di aver di fronte un concentrato di emozioni: solo 116 pagine.
Il romanzo parla di Lorenzo, un adolescente introverso, e della sua difficoltà diinserirsi nel mondo che lo circonda. La storia è proposta come un racconto autobiografico dello stesso protagonista, che con un flahback narra un episodio molto importante della sua vita, quando dieci anni prima, all’età di quattordici anni si chiude in cantina per fuggire dall’oppressione della sua vita. Solo una fuga può concedere una boccata d’aria di fronte ai genitori ansiosi per il suo carattere introverso, alla scuola con le sue difficoltà; ai suoi compagni di classe, tutti troppo belli e perfetti per riuscire a far parte del loro gruppo. L’occasione arriva quando alcuni compagni di classe organizzano una settimana bianca e Lorenzo, non invitato all’iniziativa, racconta il contrario ai genitori, che pur di assecondare il desiderio di appartenere ad un gruppo gli concedono il permesso di partecipare alla gita. La messinscena è l’unico modo per sottrarsi all’attenzione dei genitori e chiudersi in cantina per regalarsi una settimana di pace assoluta: i vecchi arredi del proprietario precedente, un piccolo servizio igienico e una scorta di bibite e scatolame sono la garanzia della tranquillità assoluta per immergersi in letture di fumetti, videogiochi e soprattutto per sottrarsi alla quotidianità.
L’equilibrio non durerà molto e a scombinare i piani arriverà Olivia, la sorellastra figlia di un precedente matrimonio del padre con la quale Lorenzo ha sempre avuto sporadici rapporti.
Quell’incontro segnerà per sempre la vita del protagonista, mettendo per sempre la parola fine sulla sua infanzia.
Il racconto finisce dieci anni dopo quella settimana, con un finale tanto gelido quanto scontato, ma assolutamente sconvolgente: crescere è difficile, a volte riuscirci è merito di una sana educazione, altre volte solo di fortuna. Questo romanzo di formazione ci ricorda che la vita alle volte può essere cattivissima.
L’autore propone una storia semplice, scritta intorno ai pensieri di un quattordicenne introverso con una vita simile a quelle di tantissime persone, per offrire il ritratto del carattere impavido ed eroico che la disperazione può tirare fuori da ognuno di noi, ricordandoci con il finale che a sopravvivere sono sempre e solo quelli più forti.
Il romanzo diverte e appassiona con una scorrevolezza entusiasmante facendo sentire il lettore vicino al protagonista, sia nei momenti più piacevoli, sia in quelli più dolorosi.
Mi è piaciuto molto, consiglio la lettura a tutti perché si tratta di un bellissimo spunto di riflessione sulle apparenze dorate che spesso sono in grado di nascondere verità molto dolorose.
Se fosse una canzone, “Ci vorrebbe il mare” di Marco Masini.

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