mercoledì 23 luglio 2014

Il fratello che non sapevo di avere – Reynhold Messner



Questo libro del grande Reynhold Messner è un tributo umano, sportivo e storico all’ancora più grande Walter Bonatti. I due “mostri sacri” dell’alpinismo, oltre a scrivere la pagine più importanti di questa meravigliosa e affascinante disciplina, nel corso delle loro vite non hanno mai avuto modo di confrontarsi direttamente, anche per via della generazione di appartenenza diversa, accontentandosi delle prospettive che la stampa offriva di loro, creando rivalità e dissapori che nella realtà non sono mai esistiti. Walter oggi non c’è più, ma la vita ha comunque offerto un’occasione ai due per chiarirsi e confrontarsi, portando luce su troppe ombre che perseguitavano Bonatti da quella terribile notte sul K2. Ok, questa  è un’altra storia, ma in questo libro è uno dei cardini fondamentali, in quanto la vita di Bonatti è stata irrimediabilmente segnata da quell’episodio.
E’ curioso veder un eroe celebrarne un altro, una dimostrazione di sportività e di rispetto di altri tempi a cui non siamo abituati, e che offre al lettore un’occasione in più per amare questi atleti che sono anche avventurieri, esplorarori, pazzi e sognatori, che con le loro imprese hanno impresso i loro nomi nella storia.
Il libro è fatto molto bene, alternando racconti storici con riflessioni attuali, e offrendo, anche al lettore che non conosce il valore sportivo di entrambi, una meravigliosa presentazione, nonché un’avvincente e appassionata storia.
Mi è piaciuto tantissimo, ma forse è un giudizio troppo di parte, visto che già prima di cominciarlo ho sempre annoverato i due alpinisti tra i miei supereroi preferiti.
Lo consiglio a tutti, anche a chi non ha mai letto nulla del genere e guarderà le montagne all’orizzonte da sotto un ombrellone in spiaggia: si parla di eroismo, amicizia, coraggio, fatica, paura e umiltà, tutti valori che purtroppo non vanno più di moda.
Se fosse una canzone, la struggente e stupenda “Hurt” di Johnny “Man in Black” Cash.

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