martedì 22 maggio 2018

Naufrago volontario – Alain Bombard

Ho scoperto questo romanzo autobiografico per caso, e confesso che fin da subito è stato in grado di rapirmi per la tematica affrontata e per il modo estremamente coinvolgente di raccontare.
Naufrago volontario è la condizione con la quale l’autore, giovane medico francese, decide di affrontare la traversata dell’Oceano Atlantico su un gommone, senza viveri né scorte di acqua, provvisto solo di quegli elementari utensili che si potrebbe avere in caso di naufragio. La tesi che l’autore vuole dimostrare è la compatibilità dell’uomo con condizioni di sopravvivenza estrema come quelle di un naufragio. Gli aspetti critici sono molteplici e spaziano dall’idratazione alla ricerca di cibo, dalla protezione dal sole alla necessità di fare movimento, oltre che i pericoli più tipici della navigazione con tempeste, assenza di vento, orientamento, ecc…
Il racconto è davvero entusiasmante, sorprendendo il lettore con particolari e nozioni che non annoiano mai e tengono sempre altissima la tensione, facendo condividere attimi di autentico terrore, ma anche incontenibile gioia. Altro protagonista indiscusso è la solitudine, che con la propria “presenza” costante costringe il protagonista ad una forza d’animo e ad un coraggio davvero soprannaturali.
Mi è piaciuto tantissimo perché si tratta dell’opera autobiografica di un’impresa epica, scritta benissimo in modo da offrire lo stesso coinvolgimento anche a coloro completamente digiuni di materie quali la navigazione o la sopravvivenza in mare. Non ci si annoia mai, e si ha sempre l’impressione di trovarsi a bordo di qual canotto sperduto nel’Oceano.
Consiglio la lettura a tutti per trovare una preziosa fonte di riflessioni importanti, uno svago curioso su un tema tanto delicato quanto importante come quello della sopravvivenza.

Se fosse una canzone “Solitary Man” di Johnny Cash.

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